L’utilizzo del ciuccio o l’abitudine di succhiarsi il dito, se protratte nel tempo, oltre a interferire con il compito fondamentale della lingua nella crescita del palato, possono portare all’insorgere di cattive abitudini di suzione (deglutizione atipica con morso aperto dentale), e concorrere alla protrusione (spinta in avanti) degli incisivi.
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E’ bene togliere il ciuccio al bambino entro i 2-3 anni di età, sia che siano spuntati o meno i denti decidui.
Soprattutto è fondamentale non protrarre l’utilizzo del ciuccio oltre i 6 anni, quando iniziano a spuntare i primi denti permanenti perché in quel caso la malocclusione si stabilizza e si renderà necessario il ricorso all’ortodonzia correttiva.
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Togliere il ciuccio deve avvenire gradualmente magari riducendo il suo utilizzo a specifiche situazioni quali il momento dell’addormentamento.
Alcuni bambini sono molto affezionati al loro ciuccio. Per questo bisognerebbe aiutarli a rinunciarvi ‘in cambio di qualcosa’ che possa appagarli allo stesso modo.
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- Palato stretto ( che può portare anche a problemi respiratori);
- morso aperto dentale ( ovvero denti che non chiudono, soprattutto gli incisivi);
- protrusione dentale ( ovvero incisivi in avanti, “a coniglietto”);
- deglutizione atipica ( ovvero spinta linguale anteriore);
- interposizione secondaria del dito ( abitudine viziata molto più difficile da eliminare).
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L’abitudine di ricoprire il ciuccio di miele o altre sostanze zuccherate per far calmare il bambino può portare allo sviluppo di gengiviti e carie dei denti.
I bambini a cui vengono aggiunte sostanze zuccherate al ciuccio hanno una probabilità molto alta di sviluppare carie entro i 3 anni di vita.
Spazzolare le gengive e i denti dei neonati, soprattutto se utilizzano il ciuccio poiché lo sporco ristagna sulla superficie della tettarella!
SE IL CIUCCIO entro i 3 anni SPARISCE,
IL BAMBINO GUARISCE!