Spesso avrete sentito dire “Non vale la pena curare un dente da latte, tanto cade!”; ma non è così. I denti da latte, quando non totalmente compromessi, vanno curati come quelli permanenti se devono rimanere in bocca per almeno 1 anno o oltre in quanto sono fondamentali per mantenere lo spazio, l’osso e la posizione corretta ai futuri denti permanenti e per ridurre la cariorecettività dell’ambiente orale per i futuri elementi permanenti.
Con dei semplici accorgimenti è possibile aiutare il piccolo paziente a prevenire l’insorgenza della carie cominciando già dai primi mesi di vita:
– È bene pulire la bocca già nel neonato, aiutandosi con una garza umida e detergendo le piccole arcate prive di denti dopo ogni poppata al seno o utilizzo del biberon.
– Una volta iniziata l’eruzione dei primi dentini (all’incirca dopo i 6 mesi di vita), si potrà iniziare ad introdurre nelle pratiche quotidiane di igiene orale l’utilizzo di uno spazzolino piccolo delicato.
– È necessario limitare il consumo di cibi e bevande contenenti zuccheri (come succhi di frutta, dolci, biscotti secchi, merendine, bibite gassate) ma anche di alimenti appiccicosi che sono più difficili da rimuovere anche con lo spazzolino (come gomme da masticare, caramelle mou, torrone, frutta secca caramellata, uvetta, canditi) ed, in ultimo, alimenti acidi (come succo di limone, aceto) che possono danneggiare lo smalto.
– È bene evitare l’utilizzo di biberon con camomilla zuccherata o con latte o l’ utilizzo del ciuccio con il miele (pericoloso nel primo anno di vita!) per agevolare l’addormentamento.
– È importante, già dai 3-4 anni di vita, iniziare controlli regolari dall’odontoiatra infantile e/o dall’igienista dentale per avere semplici istruzioni sul miglior modo per garantire l’igiene orale.
– Verso i 4-5 anni il bambino lava i denti da solo, almeno tre volte al giorno per tre minuti, e alla sera è fondamentale il controllo dell’adulto e il passaggio finale di spazzolamento da parte dell’adulto.